L’area archeologica di Velia

Velia, antica polis della Magna Grecia, è oggi un’area archeologica inserita all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

 

STORIA:

Fondata nel 540 a.C. dagli abitanti di Focea che lasciarono la loro patria per scappare dall’assedio persiano. La città fu costruita sui fianchi del promontorio, tra Punta Licosa e Palinuro. All’inizio il nome che venne scelto fu Hyele, dal nome della sorgente alle spalle del promontorio, e diventò poi Velia in età romana.

Nell’88 a.C. diventò, come anticipato, municipio romano con il nome di Velia, i romani lasciarono il diritto di mantenere la lingua greca e di avere la loro moneta.

La città rimase gloriosa per tutto il I secolo d.C., si costruirono ville, piccoli insediamenti e nuovi edifici pubblici, ma la sempre minore importanza che assunsero i porti e l’eccessivo dispendio per le varie costruzioni causarono un progressivo impoverimento.

Con il finire dell’età imperiale gli ultimi abitanti rimasti in città si trovarono costretti a rifugiarsi nelle parti più alte dell’Acropoli per via di un avanzamento del terreno paludoso.

Velia nel Medioevo diventò un feudo dei Sanseverino i quali la donarono alla Real Cada dell’Annunziata di Napoli. A partire dal 1669 non fu più censito nessun abitante e le tracce della città continuarono a perdersi nella palude.

Negli anni a seguire venne poi capita l’importanza storica e culturale di quei luoghi dal punto di vista archeologico. Purtroppo, però, essendo gli scavi iniziati in là nel tempo l’abitato superstite dall’epoca medievale fino al Seicento fu quasi completamente distrutto.

Velia fu anche culla della scuola filosofica eleatica che poteva vantare tra i suoi esponenti Parmenide ed anche Zenone.

 

L’AREA:

L’area archeologica è in una posizione centrale rispetto alle località turistiche del Parco del Cilento come Palinuro, Marina di Camerota, Ascesa, Casalvelino e dista qualche kilometro da Paestum, un’altra importante città della Magna Grecia.

Il percorso archeologico comincia dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana. L’accesso agli scavi può avvenire anche attraverso Porta Marina Sud, protetta da una torre quadrangolare costruita in due fasi: la prima risalente al V sec. a.C. fatta con blocchi di arenaria posti nella parte bassa, la seconda databile al III sec.

C’è, poi, Porta Rosa uno degli elementi maggiormente riconoscibili dell’area, si tratta di un vero e proprio gioiello dell’architettura antica in quanto è un esempio ben mantenuto di arco greco. La Porta è citata anche da Parmenide nel suo Poema “Sulla Natura”.

Non si tratta di una vera e propria porta d’accesso alla città ma divideva più che altro il quartiere a nord da quello a sud della città. Se si percorre la via di Porta Rosa è possibile visitare le Terme Adrianee dove sono ben riconoscibili ambienti come il calidarium e la sala del frigidarium, decorata da un mosaico che raffigura animali e mostri marini.

Salendo ancora verso l’Acropoli si trova un teatro, costruito in età romana sui resti di un antico tempio greco, dove è conservato il Santuario di Zeus. 

Dal periodo medioevale si sono conservate la Torre Angioina e due chiese: la cappella Palatina e la chiesa di Santa Maria.

 

5 COSE DA VEDERE ASSOLUTAMENTE DEL PARCO ELEA-VELIA:

Velia conserva molte tracce del passato e merita di essere visitata nella sua interezza. Ma, ci sono 5 cose da vedere assolutamente per sentirsi immersi nel passato:

PORTA ROSA: già citata precedentemente, è un arco che svolgeva una doppia funzione, collegava i due quartieri della città ed in più era un viadotto che univa le due cime dell’Acropoli;

PORTA MARINA: la porta è l’accesso occidentale all’entrata in città. Una delle più importanti fra le sette porte di Pompei;

TERME ELLENISTICHE: sito del Polo museale;

QUARTIERE MERIDIONALE: da dove si parte per visitare l’antica città;

QUARTIERE ARCAICO: qui si possono vedere ancora i segni dell’età del ferro caratterizzati dalla presenza di abitazioni con pozzi e piccoli forni.

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