Santa Chiara

La chiesa di Santa Chiara fu edificata contemporaneamente al seminario Lanfranchi tra il 1668 e il 1672, su iniziativa del vescovo di Matera Antonio del Ryos Culminarez; la chiesa faceva parte del quartiere ‘case nuove’ costruito per ospitare quanti lavoravano all’interno del Seminario. La sua costruzione e quella dell’area attigua risalgono quindi alla fase immediatamente successiva la nomina di Matera a sede della Regia Udienza della Basilicata: in questo periodo le attività politiche e commerciali cominciarono a spostarsi, concentrandosi sul Piano.
La facciata presenta diversi elementi ornamentali e artistici. Il portone ligneo è di fattura settecentesca ed è riccamente decorato, intorno a esso le decorazioni del portale ai cui lati si sviluppano due colonne; in alto è riportato lo stemma del vescovo del Ryos.
La sovrastante nicchia centrale ospita una statua che rappresenta la Madonna del Carmine, mentre nelle due laterali troviamo a destra Santa Chiara e a sinistra San Francesco. Sulla sommità del finestrone semicircolare c’è un’ulteriore nicchia al cui interno è allocata una rappresentazione di Dio benedicente.
All’interno vi è un’unica navata con copertura a botte che termina in un arco a sesto acuto. Alle spalle dell’altare maggiore è collocata un’alzata in legno che costituisce uno degli elementi più interessanti della chiesa. Ci sono inoltre altri altari adornati da dipinti e statue di indubbio valore artistico.

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