Pietraperzia occupa l’intera storia dell’umanità, con il suo territorio che è un museo a cielo aperto ancora da scoprire. A darne gli indizi è la contrada Rocche dove un calendario solare megalitico offriva alle prime civiltà preistoriche la cattura del tempo per scandire le stagioni e i relativi lavori dei campi tra i vari acrocori fino al Salso. L’uomo di Neanderthal di 150.000 anni a.C. venne sostituito dal Cro-magnon di 35.000 anni a.C. e dietro di lui altri popoli del Mediterraneo occuparono questo territorio fin quando l’uomo abbandonò il nomadismo per fissare la sua dimora attorno a quel foro da sempre chiamato “La grotta del lampo” e praticarono l’agricoltura supportati dalla dea Cerere. La scoperta del calendario megalitico offre a Pietraperzia l’incontro con il suo più remoto passato, basta osservare i due solstizi d’estate del 21 giugno e d’inverno il 21 dicembre per rivivere quello che i megalitici producevano in riti e in culti, propiziatori della fertilità della terra e distribuivano i codici sociali matriarcali in tutto il territorio pietrino. Tanta gente concorre a festeggiare il solstizio d’estate del 21 giugno, alla ricerca della cattura dei raggi solari che penetrano attraverso il grande foro de “La grotta del lampo” alle prime ore dell’alba.
![Grotta del Lampo 1 Pietraperzia](https://www.patrimonidelsud.net/wp-content/uploads/2018/11/Grotta-del-Lampo-1-Pietraperzia-1.jpg)
![Spiaggia_in_Ortigia,_Siracusa,_Sicilia](https://www.patrimonidelsud.net/wp-content/uploads/2022/03/Spiaggia_in_Ortigia_Siracusa_Sicilia-scaled-1.jpg)
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