La notte dei Cucibocca

La sera che precede l’Epifania, la città di Montescaglioso, nelle ore serali, è teatro di un vero e proprio rito: la “Notte dei Cucibocca”, evento dal carattere di unicità tra tutte le regioni del Meridione d’Italia. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco locale insieme all’Amministrazione Comunale.

Il programma prevede, alle ore 18.30, presso le cantine del centro storico, la vestizione dei Cucibocca; dalle ore 19,30 alle 22 i Cucibocca si muoveranno verso l’Abbazia San Michele Arcangelo per continuare la loro passeggiata attraverso i vicoli del centro storico montese. Il loro percorso terminerà in piazza Roma dove seguirà il concerto finale dei Kalàscima, e sarà possibile degustare i “Nove Bocconi del Cucibocca” con stand di prodotti tipici.

Quello dei Cucibocca è un rito immerso nelle radici di un passato misterioso che la Città montese contribuisce a mantenere viva. E’ probabile che si tratti di una cerimonia che trae origine nel calendario ortodosso – bizantino, nel quale è celebrato San Simeone Lo Stilita, la cui caratteristica è rappresentata proprio da una catena spezzata. La cerimonia si basa sul travestimento di alcune figure, “l cos’ vucc” (Cucibocca), irriconoscibili grazie ad un paio di occhiali ricavati dalle bucce d’arancia e da una folta barba bianca (che ricorda, molto da vicino, il dio del silenzio egizio Arpocrate, raffigurato in un affresco nella Biblioteca abbaziale, il quale ha l’indice sulle labbra a indicare il silenzio), dal cappellaccio di paglia oppure da un disco di canapa che si usa abitualmente nei tanti frantoi presenti nel territorio, e dagli abiti di colore scuro, (vecchi cappotti o mantelli, chiamati l’ cappottl). Le arcane figure si aggirano per le strade della parte vecchia di Montescaglioso trascinando una catena spezzata che produce un sordo rumore sul selciato. In mano, come da tradizione, reggono un canestro ed una lucerna, oltre ad un lungo ago con il quale “minacciano” i più piccoli di cucire loro la bocca (di qui il nome di Cucibocca), spaventandoli e lasciando così via libera alla Befana che il giorno dopo, 6 gennaio, potrà recare i doni.

La tradizione è stata sempre mantenuta negli anni dagli anziani del paese, cosi come recitano testimonianze di cittadini e ne parlano anche articoli di giornale dell’epoca, in particolare, un articolo del 1966 e del 1990, del giornalista Alberto Parisi. La manifestazione è stata portata avanti dal 1967 in poi dalla Pro Loco di Montescaglioso, nel 1999 il Centro educazione Ambientale ne ha fatto un vero e proprio evento turistico in collaborazione con l’Ente Parco Murgia Materana affidando la parte grafica a Mauro Bubbico, docente dell’Isia di Urbino e membro dell’Alliance Graphique Internationale, che ha fatto dell’immagine del Cucibocca un vero e proprio emblema riconoscibile in tutto il mondo. Dal 2015 l’evento è stato recepito nella lista del “Patrimonio Culturale Intangibile della Regione Basilicata” con riaffidamento alla Pro loco “G.Matarazzo”, già componente della Rete delle Maschere demoantropologiche della Lucania attraverso la presenza delle maschere del rito del Carnevalone Montese.

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