Belvedere San Leucio: la fabbrica della seta

A pochi passi dalla splendida Reggia di Caserta si erge il borgo di San Leucio, una piccola comunità nota a livello internazionale per il suo legame con la tessitura di seta ed affini.
La sua storia è custodita all’interno del Complesso Monumentale del Belvedere, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La sua esistenza è la testimonianza della realizzazione di un sogno: la nascita di una vera e propria realtà industriale alla cui base vigevano principi di uguaglianza sociale ed economica

Il complesso monumentale di San Leucio e l’intuizione dei Borbone

Il complesso monumentale di San Leucio deve il suo successo alla caparbietà di Ferdinando IV, figlio della regina Amalia e di Carlo III di Borbone che, nel 1778 lo trasformò in una fabbrica della seta.

Noto anche come “Belvedere” per la vista mozzafiato sulle campagne, il Vesuvio e Capri, San Leucio divenne una città ideale in cui dare vita ad un innovativo sistema di riforme sociali, con leggi di stampo illuministico e ad una forma aziendale legata alla produzione e lavorazione della seta.

In “Ferdinandopoli” tutto ruotava attorno alla ”piazza della seta”. Tutta la filiera della lavorazione del prezioso bene, dalla coltivazione dei bachi alla creazione del tessuto finito, si svolgeva in quel luogo che, oltre a contenere i migliori impianti di lavorazione, prevedeva anche la presenza degli alloggi degli operai, costruiti secondo le migliori tecniche edili, tanto che alcuni sono ancora oggi abitati, nonché di diversi altri spazi in comune, di cui godevano gli operai ma anche tutti i dipendenti della fabbrica.

il Museo della seta

Visitare oggi il Belvedere San Leucio significa fare un salto indietro nel tempo. All’interno Complesso Monumentale ci si imbatte nel Museo della seta, un percorso di archeologia industriale che permette di ripercorrere le tappe salienti del successo serico di questa realtà.

Oltre ad antichi macchinari, telai, manufatti, torcitoi ancora funzionanti, San Leucio è sede degli appartamenti reali con sale affrescate, i giardini del Belvedere e la Casa del Tessitore, valido esempio di abitazione operaia.

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