Reggia di Caserta: il giardino inglese

Con la sua sfavillante varietà di ville e palazzi d’epoca, l’ Italia è una delle destinazioni più importanti d’Europa per i turisti interessati ai giardini. Il paesaggio e il design dei grandi giardini di dimore storiche hanno ispirato i giardinieri per secoli, e oggi lo stile italiano è uno degli stili definitivi riconosciuti a livello internazionale. Nella mappa dei giardini di particolare rilievo in Italia immancabile è la Reggia di Caserta, tra le principali attrazioni turistiche in Italia dichiarata patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Il Parco Reale si ispira ai giardini delle grandi residenze europee del tempo, fondendo la tradizione italiana del giardino rinascimentale con le soluzioni introdotte da André Le Nôtre a Versailles. La sua vasta superficie si divide in due blocchi: il giardino all’italiana e il giardino all’inglese.

Il giardino inglese: caratteristiche e curiosità

Al centro della facciata posteriore del palazzo, il viale principale centrale inizia con una serie di fontane, piscine, cascate e la famosa Grande Cascata che ben si collega al Giardino Inglese. Nato nel 1785 dal progetto dell’architetto Vanvitelli in collaborazione con il botanico tedesco John Andreas Graefer e per volere della regina Maria Carolina d’Austria, il Giardino Inglese occupa un’area di circa 23 ettari e si caratterizza per la presenza di diverse specie di piante provenienti dall’Inghilterra, dall’America e dall’Olanda. Seguendo la moda del paesaggio diffusa in tutta Europa in quel tempo, il giardino inglese si distingue anche per l’insieme di colline, radure, laghi e canali alimentati dalle acque dell’acquedotto Carolino.

Per la tipologia di piante che lo caratterizzano quello Inglese ottenne il riconoscimento di Real Orto Botanico. È diviso in diverse aree, dedicate a 14 collezioni vegetali come palme, cactus, agrifogli, agrifogli nel terreno, piante acquatiche, querce, eucalipti, aceri, noci, bossi, conifere, alberi da frutto e quella che dovrebbe essere la prima pianta di camelia (Camellia japonica) giunta in Europa e destinata al giardino per volontà di Maria Carolina.

La serra borbonica

In una rientranza isolata del Giardino Inglese c’è  la Serra Borbonica, una struttura in ferro e vetro progettata per proteggere le piante. Si tratta di un’importante testimonianza delle strutture iniziate apparire nei primi anni del XIX secolo nei principali giardini italiani. La facciata neoclassica è punteggiata da una serie di imponenti colonne doriche. Il tetto è stato sostituito con un tetto in ferro e vetro che esalta la luminosità degli interni.

Il Bagno di Venere

Un altro ambiente suggestivo e ricco di scorci pittoreschi del giardino inglese della Reggia di Caserta è il Bagno di Venere, Un luogo magico e silenzioso, perfetto per chi ama gli scorci naturalistici d’altri tempi. Così chiamato per la presenza di una statua marmorea di Carrara, il Bagno di Venere ritrae la dea nell’atto di uscire dall’acqua di un laghetto artificiale circondato di finte rocce. Alle spalle della statua opera del Solari, una bella rappresentazione di un antico tempio in rovina, un criptoportico, decorato da undici statue trasportate da Pompei e dalla collezione Farnese. Il pavimento è costituito da marmi colorati a tassello. Numerose crepe e fratture si aprono sulla volta, facendo entrare una luce quasi magica che incanta qualsiasi visitatore.

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